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Riqualificazione del porto di Palermo: Terminal Crociere, Terminal Ro-ro e zona di interfaccia con la città

Riqualificazione del porto di Palermo: Terminal Crociere, Terminal Ro-ro e zona di interfaccia con la città

Nuovo Porto di Palermo
Il Nuovo porto di Palermo è un esempio di gestione attraverso l’architettura e le sue forme di una complessità sostenibile creativa nell’ottica di un processo di rigenerazione urbana tema preferenziale su cui VALLE 3.0 oggi è impegnata in prima linea; si tratta di un architettura in grado di farsi simbolo di un nuovo modo di incarnare e risolvere le sfide della contemporaneità e rappresentare di conseguenza il futuro interpretato come “sostanza di cose sperate” per la città di Palermo e per il suo ruolo nel quadro di uno scenario internazionale e globalizzato.

Questo è il ruolo sociale di un architettura “contemporanea”, prefigurarsi quale dispositivo adattativo in grado di gestire e risolvere la complessità attraverso un ottica multiscalare e allo stesso tempo trasversale sia da un punto di vista disciplinare che operativo, funzionale ed economico.

Oggi viviamo una condizione in cui sono predominanti in tutti i settori incertezza, mutevolezza ed innovazione, uno status instabile ma fecondo che richiede di essere conosciuto ed interpretato per condensarlo infine all’interno di una spazialità adeguata in grado di riflettere e favorire le interazioni e le connessioni tra i soggetti operanti nello scenario prescelto.

Il nuovo porto di Palermo è tutto questo.
Il nuovo porto di Palermo è un dispositivo “adattativo” complesso, sostenibile e creativo.
Una architettura utile, tecnologicamente affidabile e bella al servizio della città e dei cittadini.

Una architettura che si presta per natura ad essere realizzata per parti ben consapevole di quelle che sono le dinamiche economiche e i requisiti di sostenibilità che da esse scaturiscono e che dunque è in grado di favorire ed accogliere la fasizzazione a stralci temporali e funzionali diversi così come la gestione di una eterogeneità di discipline economiche compresenti.

VALLE 3.0 predispone per la città un architettura che per scelta si pone con “umiltà” nei confronti dello straordinario paesaggio naturale nel quale è inserita (il mare, il waterfront, i monti Pellegrino e Grifone) esaltandone le qualità essenziali e favorendo l’introduzione a livello visivo all’interno dello scenario urbano antropizzato. Si tratta della messa in ripristino di una condizione immanente che appartiene al ruolo che il paesaggio ricopre nell’architettura classica che proprio in Sicilia presenta alcune delle sue testimonianze più alte (Selinunte, Agrigento, Taormina)

Il progetto come nuova parte di città di Palermo
La progettazione del nuovo waterfront di Palermo posto a coronamento dell’area di maggiore permeabilità del complesso sistema del porto, si struttura con la configurazione formale di tre momenti progettuali differenti ed interconnessi che intendono configurarsi come altrettante “città nella città” essendo esse dotate, come sottolineato nella premessa iniziale, di una complessità multiscalare morfo-tipologica, funzionale e gestionale.

il dispositivo interfaccia città-porto
Il dispositivo interfaccia traduce in termini formali e dinamici il concetto di organismo “bifronte” posto cioè sulla soglia della città, porta di accesso e luogo di mediazione tra il sistema del porto e la trama urbana. L’interazione tra città e porto è rappresentata da un sistema di spazi pubblici e giardini che disegnano la soglia a livello stradale rendendolo permeabile e fruibile, generando delle visuali attraverso gli assi di intersezione del tessuto urbano e dando vita a un nuovo paesaggio urbano. I servizi previsti in tale ambito sono infatti stati traslati a una quota superiore, accessibili da passerelle e collegamenti verticali.
Il livello sopraelevato è caratterizzato inoltre da terrazze che traguardano unendoli in un unico colpo d’occhio la città e il mare. Il livello di progetto a quota + 6.80, nuovo pezzo di città e inoltre spazio pubblico ombreggiato da un sistema di coperture a brise-soleil che si estendono anch’esse sui due fronti dell’interfaccia, definendo ambiti fruibili e aperti ai cittadini grazie anche alla presenza di funzioni miste.
I percorsi in quota dell’interfaccia in piena continuità con il livello urbano piegano poi verso gli edifici della Stazione Marittima e dei due nuovi terminal attraverso tre passerelle che connettono il dispositivo interfaccia con le strutture portuali viste come nuove “permanenze” della città di Palermo.

Terminal ro-ro
Il terminal Ro-Ro riflette in modo duplice alla scala dell’edificio la qualità del dispositivo interfaccia: nella scelta di unificare in termini morfologico-compositivi il fronte verso la città e verso il mare, proprio come l’iconografia classica di Giano, e nello schema distributivo-funzionale. In quest’ultimo caso esso è diviso idealmente in due parti rispettivamente pubblica e privata: da un lato, come conseguenza del complesso programma funzionale, una nuova città sull’acqua fatta di servizi, percorrenze e funzioni produttive; dall’altro le funzioni che garantiscono il regolare funzionamento del traffico passeggeri del ro-ro.
Entrambe queste “facce” si attestano e fronteggiano intorno ad una piazza a quota + 7,00 (il nuovo piano urbano sul quale sono dirottati tutti i flussi pedonali) sopra cui si attesta una grande copertura a sbalzo in grado di proteggere dall’irraggiamento e dalle intemperie. La piazza è in continuità con tutto il sistema dei percorsi che dalla città si proiettano senza soluzione di continuità fino al culmine del molo Piave dove un ampio giardino costituisce il termine di questo viaggio non più ideale tra città e mare.

Terminal Cruise
La logica progettuale appena descritta influenza anche i prospetti principali del terminal crociere, i due volti del progetto posti a soglia tra ambiente antropizzato e naturale. Anche lo schema distributivo dell’edificio si configura come dispositivo in grado di riqualificare l’intero complesso sistema del molo Sammuzzo e del molo trapezoidale che qui è interpretato nel suo ruolo primario di aggregatore di preesistenze storiche ed archeologiche (il castello a mare) e interpretandolo come transetto tra il nucleo più antico della città storica ed il nuovo hub croceristico di Palermo.
L’edificio si configura come porta alla città, primo accesso in grado di agganciare al sistema dei percorsi che verso la stessa si dirigono, una successione di prospettive di assoluta bellezza sia naturale che urbana (il monte Grifone, Monerale, il borgo marinaro con la vecchia darsena, etc).

Port of Palermo, Italy

New Port of Palermo
The New Port of Palermo is an example of management through architecture and its forms of a creative sustainable complexity with a view to an urban regeneration process, a preferential theme on which VALLE 3.0 is currently engaged at the forefront; it is an architecture capable of becoming a symbol of a new way of embodying and solving the challenges of contemporaneity and consequently representing the future interpreted as a “substance of hoped-for things” for the city of Palermo and for its role within the framework of a international and globalized scenario.

This is the social role of a “contemporary” architecture, prefiguring itself as an adaptive device capable of managing and resolving complexity through a multi-scalar and at the same time transversal perspective both from a disciplinary, operational, functional and economic point of view.

Today we live in a condition in which uncertainty, mutability and innovation are predominant in all sectors, an unstable but fruitful status that requires to be known and interpreted to finally condense it within an adequate spatiality capable of reflecting and encouraging interactions and connections between the subjects operating in the chosen scenario.

The new port of Palermo is all this.
The new port of Palermo is a complex, sustainable and creative “adaptive” device.
A useful, technologically reliable and beautiful architecture at the service of the city and citizens.

An architecture that lends itself by nature to being built in parts, well aware of the economic dynamics and sustainability requirements that arise from them and which is therefore able to favor and accommodate the phasing into different temporal and functional sections as well as the management of a heterogeneity of co-existing economic disciplines.

VALLE 3.0 prepares an architecture for the city which by choice presents itself with “humility” towards the extraordinary natural landscape in which it is inserted (the sea, the waterfront, the Pellegrino and Grifone mountains), enhancing its essential qualities and encouraging the introduction to visual level within the anthropized urban scenario. It is about restoring an immanent condition that belongs to the role that the landscape plays in classical architecture which presents some of its highest examples in Sicily (Selinunte, Agrigento, Taormina)

The project as a new part of the city of Palermo
The design of the new waterfront of Palermo, placed to crown the area of greatest permeability of the complex port system, is structured with the formal configuration of three different and interconnected design moments which intend to be configured as as many “cities within the city” being equipped, as underlined in the initial premise, of a multi-scalar morpho-typological, functional and managerial complexity.
the city-port interface device
The interface device translates into formal and dynamic terms the concept of a “two-faced” organism placed on the threshold of the city, gateway, and place of mediation between the port system and the urban fabric. The interaction between city and port is represented by a system of public spaces and gardens that draw the threshold at street level making it permeable and usable, generating views through the intersection axes of the urban fabric and giving life to a new urban landscape. The services provided in this area have in fact been moved to a higher level, accessible from walkways and vertical connections.
The elevated level is also characterized by terraces that overlook the city and the sea in a single glance. The project level at + 6.80, a new piece of the city and also a public space shaded by a brise-soleil roofing system which also extends on the two sides of the interface, defining usable areas open to citizens thanks also to the presence of mixed functions.
The high-level paths of the interface in full continuity with the urban level then bend towards the buildings of the Maritime Station and the two new terminals through three walkways that connect the interface device with the port structures seen as new “permanencies” of the city of Palermo.

Ro-ro terminal
The Ro-Ro terminal reflects the quality of the interface device in a dual way at the scale of the building: in the choice to unify in morphological-compositional terms the front towards the city and towards the sea, just like the classical iconography of Janus, and in distribution-functional scheme. In the latter case it is ideally divided into two parts, public and private respectively: on the one hand, as a consequence of the complex functional program, a new city on the water made up of services, travel and production functions; on the other, the functions that guarantee the smooth functioning of ro-ro passenger traffic.
Both of these “faces” stand and face around a square at an altitude of + 7.00 (the new urban plan onto which all pedestrian flows are diverted) above which stands a large cantilevered roof capable of protecting from radiation and from bad weather. The square is in continuity with the entire system of routes that project from the city without interruption to the top of the Piave pier where a large garden constitutes the end of this no longer ideal journey between city and sea.

Cruise Terminal
The design logic just described also influences the main elevations of the cruise terminal, the two faces of the project placed at the threshold between the anthropic and natural environment. Even the distribution scheme of the building is configured as a device capable of redeveloping the entire complex system of the Sammuzzo pier and the trapezoidal pier which here is interpreted in its primary role of aggregator of historical and archaeological pre-existences (the seaside castle) and interpreting it as a transect between the oldest nucleus of the historic city and the new cruise hub of Palermo.
The building is configured as a door to the city, the first access capable of connecting to the system of routes that lead towards it, a succession of perspectives of absolute natural and urban beauty (Mount Grifone, Monerale, the seaside village with the old dock, etc).

The design logic just described also influences the main elevations of the cruise terminal, the two faces of the project placed at the threshold between the anthropic and natural environment. Even the distribution scheme of the building is configured as a device capable of redeveloping the entire complex system of the Sammuzzo pier and the trapezoidal pier which here is interpreted in its primary role of aggregator of historical and archaeological pre-existences (the seaside castle) and interpreting it as a transect between the oldest nucleus of the historic city and the new cruise hub of Palermo.
The building is configured as a door to the city, the first access capable of connecting to the system of routes that lead towards it, a succession of perspectives of absolute natural and urban beauty (Mount Grifone, Monerale, the seaside village with the old dock, etc).

Luogo

Palermo, Italia

Committente

Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale

Importo

100.000.000 €

Superficie

50.000 mq

Periodo di intervento

2018 - 2025 (In corso di realizzazione)